VIA ADUA

ID VIA 30

 

Che cosa fu la battaglia di Adua?  Innanzitutto, si trattava del primo, serio tentativo dell'Italia di entrare a pieno titolo nel club delle grandi potenze. Avrebbe dovuto essere il compimento dell’espansione coloniale iniziata un decennio prima, ma già con enorme ritardo sui concorrenti. Si tradusse in un disastro: la mattina del 1° marzo 1896, 15.000 uomini, fra nazionali e ascari (le truppe indigene con divisa italiana) al comando del generale Oreste Baratieri andarono all’attacco di centomila guerrieri etiopi del negus Menelik II. Il generale, mandato da Crispi a conquistare l’Abissinia, fu uno dei pochissimi casi, nella storia, di un comandante che combatté una battaglia decisiva da dimissionato. Al tramonto tutto era finito: sul terreno giacevano cinquemila italiani. Contrariamente a tante disfatte momentanee che caratterizzarono qualunque altra impresa coloniale, Adua fu una battaglia decisiva. Qualche mese dopo, il Governo italiano avrebbe dovuto accettare la pace alle condizioni degli africani: unico caso nella storia del colonialismo.